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martedì 24 maggio 2011

PUNTI DI VISTA

Ricevo e riporto alla lettura di tutti


I figli, lo sport e noi genitori ultras
di Paola Di Caro


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Mamme che disquisiscono con pazienti mister dai capelli grigi sul perchè il proprio pargolo non è stato schierato sulla fascia sinistra ma nell’oscuro ruolo di centrale difensivo. Padri che cronometrano di nascosto i 25 metri delfino dell’erede perchè dell’orologio appeso in piscina non si fidano. Genitori che nottetempo studiano su Internet il regolamento sui punteggi da attribuire ad una trave perfettamente eseguita dalle loro mini ginnaste.

Non sono casi rari: con qualche esagerazione, siamo noi genitori di questi tempi di bambini normodotati di 5, 6, 7, 8 anni a dir tanto. Bambini che vengono portati con assiduità a frequentare corsi di nuoto, scuole calcio, stage di danza, lezioni di judo, perchè “fa bene al corpo e al carattere”, ci diciamo nell’attimo della prima iscrizione, credendoci davvero.

Giusto, giustissimo. Il problema però è che, oggi in età molto più precoce di un tempo, i bambini finiscono in una spirale di competizioni a catena – che vorrebbero essere coinvolgenti e giocose per chi vi partecipa – ma che invece finiscono per diventare fonte di ansia e di aspettative per frotte di genitori amorevoli e perbene che mai si sarebbero immaginati di ritrovarsi appiccicati alla rete di un campetto di periferia a discettare con i genitori altrettanto amorevoli e perbene dei bimbi della squadra avversaria su quale criterio sia mai stato adottato in questo torneo di calcetto perché “si vede benissimo, mi scusi, che nella vostra squadra non ci sono solo 2003-2004, quello lì alto e biondo è almeno un 2002, mentre da noi gioca perfino un 2005, e dunque chiaro che poi i vostri segnano tre gol..”.

Per non parlare delle micro-ginnaste che ti saltellano ininterrottamente per casa esibendosi in tre ruote consecutive e poi, nella gara a circa 60 chilometri da casa, inciampano sul tappetino prima della capriola finale: “Sa, la bambina è emozionata, e ieri aveva la febbre, e ha dormito poco, e sarà il cornetto alla panna che l’ha appesantita stamattina…” ci si trova a inventare per giustificare l’esibizione un po’ così che a lei è sembrata meravigliosa (“Mamma, hai visto che io avevo gli chignon più grandi di tutte! Me li fai domani all’asilo?!”, dice radiosa la bimba), ma che al genitore può provocare quel pizzico di amara delusione che, dopo anni di allenamento per non diventare un orrido orco che urla insulti agli avversari dei figli o si accapiglia con gli arbitri, stupisce per primo chi lo prova.

Sarà perchè, appunto, i nostri figli sono già in competizione prima di aver imparato a leggere e noi – che alla loro età giocavamo liberi, senza regole nè voti nè ruoli prestabiliti e soprattutto senza genitori onnipresenti a seguirci passo per passo - non siamo abbastanza preparati? Conterà il fatto che a gare, garette, saggi, mini-tornei, esibizioncine vengono iscritti d’ufficio bambini e bambine palesemente non in grado di eccellere nello sport in cui si cimentano e magari (può capitare, non è un dramma), in nessuno di quelli conosciuti? O peggio ancora, per i più sfortunati (ovvero padri e madri di bambini piuttosto dotati dei quali però, se va bene, uno su cinquantamila vedrà mai scritto il suo nome su un qualsiasi palmarès), peserà la speranza di aver generato il prossimo Totti, la prossima Pellegrini? Cos’è insomma che ci trasforma in quell’ora di gradinata in versione “tifoso di mio figlio” in persone che, diciamocelo, a guardarle da fuori non troviamo così simpatiche?

Si accettano suggerimenti, racconti, testimonianze su come sopravvivere allo sport dei propri figli senza far loro (nè farsi) del male…


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venerdì 20 maggio 2011

PUNTI DI VISTA

Nuova rubrica


il blog langue.
Riporto intervento da fip scuola, senza che abbia nulla a che fare con i ns campionati. Solo per il piacere della lettura.

20 Maggio 2011 -
La sindrome del cetriolo del Big Mac ®: simbolismo, o metafora dello scaricabarile ?

Fabrizio Pellegrini (Fip Scuola)

Su diversi blog dell’universo di internet gira questa storiella: “Mi piace un sacco pensare alla metafora del cetriolo di McDonald’s ®. Tu compri un Big Mac ®, e sai che dentro fatalmente ci troverai una fettina di cetriolo. Lo sai perché è sempre successo; eppure non lo vuoi, ti auguri che per una volta tu ne sia stato dispensato.
Io mi domando spesso perché l’odiato McDonald’s ®, che sa bene come la fettina di cetriolo sia un ospite indesiderato, si ostini a nasconderla dentro il Big Mac ®.
Ho pure pensato che possa significare una sorta di metafora della vita oppure che possa avere un valore simbolico, che ti ricorda che non tutto è perfetto, che è probabilmente il sistema più efficace per rimetterti i piedi per terra, per farti ragionare a freddo.
Perché insomma, se vuoi togliere la fettina di cetriolo devi aprire il Big Mac ® e vedere cosa c’è dentro.”

A questo punto e fuori di metafora vediamo cosa veramente varrebbe la pena di trattare in materia di “cetrioli” . Io comincerei con il vegetale in oggetto, a partire dalla sua classificazione nel mondo degli ortaggi. Dunque scientificamente la classificazione prevede: - Classe magnoliopsidae. – Ordine cucurbitales – Famiglia cucurbitaceae – Genere cucumis – Specie sativus – Nome binario “cucumis sativus”. In fondo si tratta grosso modo della stessa appartenenza dei meloni, delle zucchine, dei cocomeri o angurie, delle zucche rosso-arancio, delle zucche lisce e via discorrendo.

La sua pianta, dalle infiorescenze gialle o bianche, è una sorta di “vitigno” che può arrampicarsi o strisciare sul terreno. Se ne conoscono per il consumo umano tre varietà, la slicing, la burpless, la decapage. Tra le più pregiate nel nostro paese la varietà ibrida pugliese detta “carosello bianco barese”.

Sul piano nutrizionale il cetriolo è pressoché privo di calorie (13 kcal per 100 gr di prodotto), il che lo rende comune nelle diete, è composto prevalentemente da acqua (96%), carboidrati disponibili (2%) e sali minerali quali potassio (140 mg), calcio (16 mg), fosforo (17 mg), sodio (4 mg). Contiene inoltre 11 mg di vitamina C, mentre è trascurabile l’apporto di vitamine degli altri gruppi.

Sin qui il discorrere attorno al soggetto, insomma per la serie “il cetriolo questo sconosciuto”; mentre certamente più i avvertiti delle umane vicende avranno sicuramente compreso che non di cetrioli in guisa di ortolani ci accingiamo a trattare, bensì di cetrioli come metafora dei comportamenti umani.

Facciamo grazia ai referenti della politica e delle istituzioni dei loro comportamenti in materia di uso diffuso delle tecniche dello scaricabarile, del cetriolo o del cerino acceso, perché sarebbe troppo facile, come sparare sulla croce rossa; occupiamoci invece di noi, comuni mortali e delle nostre umane vicende.

Credo che tutto possa aver inizio con l’errore e la sua demonizzazione, con la responsabilità e la sua assenza, con l’etica e la sua latitanza. La radice di questi tre elementi, a mio modesto avviso, trova inoltre nutrimento sia nella mancanza di autostima, sia, paradossalmente nel delirio di onnipotenza. Tutta roba da psicologi quando non da psichiatri.

Il che mi rinforza la personale idea sulla giustezza della chiusura dei manicomi in quanto la maggior parte dei sofferenti di mente, appunto, di fatto agisce “hic et nunc atque cotidiae”. Si, insomma, sono tra noi, oggi.

E potremmo cominciare con il campo, per la serie: primo allenamento dopo la partita che abbiamo perso; il tecnico richiama l’errore del difensore in una determinata azione (partenza del cetriolo); questi si lamenta del compagno che non è venuto al raddoppio (passaggio del cetriolo); il compagno si giustifica dicendo che non c’era spazio in quanto ce ne aveva addosso due perché l’altro compagno era distratto (ripassaggio del cetriolo); il distratto si rivolge al tecnico rimproverandolo per non aver richiamato la sua attenzione (ritorno definitivo del cetriolo). Il cerchio si chiude !

Insomma non uno che singolarmente, tecnico compreso, assuma perlomeno un atteggiamento di autocritica, che provi minimamente a intraprendere un percorso di auting, che si ponga in relazione d’aiuto allo scopo d’individuare le ragioni e persino lo scopo di quella situazione della quale ciascuno evidenzia un solo elemento, il cetriolo che viaggia basso, per cui l’unico scopo è quello di scaricarlo ad altri, a qualsiasi costo.

Quando in una delle puntate precedenti, accennavo alla comunicazione efficace, intendevo richiamare l’attenzione anche sull’approccio, sull’incipit, sull’atteggiamento, sulla postura persino di chi si rivolge agli altri, quale che sia il suo ruolo, la sua autorità, il suo scopo.
Viceversa è come limitarsi a constatare che c’è il cetriolo che sta lì, come nel BigMac ® di McDonald’s ®, senza che ti venga voglia di scoprire cosa ci sia dentro al “paninazzo”. Insomma ti deve venire voglia di scoprire perché hai beccato quel canestro e perché poi alla fine hai perso la partita.

Io che dovevo difendere da ultimo uomo non ammetterò mai, neppure di fronte all’evidenza, che posso essere stato indotto da una finta all’errore (da demonizzare) e non ho sufficiente onestà intellettuale (detta anche sapiente umiltà) per riconoscere che non sono stato in grado di “leggere” gli indizi dei “feromoni rilasciati dall’attaccante”; infine il mio capolavoro di cialtroneria si perfeziona con l’attribuzione ad altri della responsabilità di gestione “del cetriolo”. Appunto.

Il tutto poi si trasforma in un’autentica sorta di “catena di S.Antonio” dove ciascuno recita il medesimo ruolo: chi io ? No, lui ! Io? Ma quando mai, semmai Lui ! E via discorrendo fino a quando “il cetriolo” per esaurimento di ortolani ritorna a chi lo ha avviato. E mai che si schianti a terra !

Intanto allora cominciamo dall’errore, asserendo con forza che “ Non esistono errori, esistono solo risultati”. (J.E.Jones – P.P.D.S. in “La comunicazione assertiva” a cura di B.Ferrarese). Vi si afferma infatti che “Sbagliare non è altro che ottenere risultati insoddisfacenti. Perciò non esistono sbagli, soltanto risultati”. Questo tipo di approccio all’errore sintetizza in modo molto efficace il principio che ispira una persona che utilizza lo stile assertivo quando si trova di fronte alla necessità di scegliere ed è consapevole dell’implicita assunzione di una possibile conseguenza negativa. Scegliere, infatti, rappresenta un rischio ma assumersi la responsabilità delle proprie scelte significa prendere in mano le proprie sorti evitando di attribuire continuamente a eventi esterni o ad altri l’eventuale errore.” Ed io aggiungo che tutto ciò ha a che fare con l’assunzione di responsabilità.

Oggi non si resta più stupiti di fronte alle innumerevoli mancanze individuali e collettive di assunzione di responsabilità. Ci si stupisce semmai del contrario. Se s’incontra qualcuno che se ne assume crediamo d’essere di fronte ad un’azione “rivoluzionaria”.

E forse un tecnico, un allenatore, un dirigente, se coglie il senso del non essere un leader ma un maker, dovrebbe trovare il coraggio d’essere rivoluzionario rispetto alla piattezza dello scaricabarile, all’esercizio del lancio e del passaggio del cetriolo. Ne conseguono le responsabilità di agire da maker :
• I makers hanno la responsabilità di ciò che vedono. Questo significa che sono responsabili della visione della loro squadra, la loro organizzazione e dei risultati da essi ottenuti.
• I makers hanno la responsabilità di avviare la comunicazione. Non una comunicazione a base di cetrioli ma una comunicazione proattiva. Quando si verifica una mis-communication si diffonde “il cetriolismo” e la responsabilità consiste nel ripulire l'aria e nel comunicare assertivamente.
• I makers hanno la responsabilità di dare l'esempio. Di assumersi la responsabilità, di dare l'esempio, rappresentare il cambiamento che vogliamo vedere negli altri. I maker devono capire che le loro azioni sono amplificate dai loro seguaci e che non devono cercare chi sbaglia; devono individuare l’errore.
• I makers sono responsabili dei risultati. I makers sono responsabili per i risultati, i risultati di un maker sono un riflesso della sua capacità di makership, nessuna scusa e nessuna colpa.
• I makers deve indicare e definire le priorità. Il maker sa ottenere l'attenzione e mantenere le priorità, sa prendere decisioni e rimuovere gli ostacoli.
In una delle sue “Bustine di Minerva” di qualche tempo fa, Umberto Eco, faceva giustamente cenno ai due principi che guidano le scelte delle persone: in base alla rappresentatività e in base alle competenze. Su ambedue i criteri ci sarebbe da ragionare assai. Io mi limito ad aggiungere che ne vedrei un altro di criterio, quello della responsabilità. Take the responsibility, direi in un mondo quale quello del basket in cui l’inglese va tanto di moda.
Con buona pace dei “cetriolisti” d’ogni età, ruolo e stagione !

Fabrizio M. Pellegrini
Vicepresidente Settore Scuola

domenica 8 maggio 2011

UNDER 14 - DOVE SIAMO STATI

Giovedi' 5.5.2011 Cornaredo
Secondo turno di semifinale
Posal / Social Osa

Come gia' scritto, girone di semifinale a tre squadre gicoando sul campo di chi riposa.
Scriviamo queste brevi note dopo avere visto la terza gara, giocata domenica mattina al Palafalck tra Cornaredo e Social Osa
Prima gara POSAL / Cornaredo 59/57
Seconda gara POSAL / Social Osa 49/55
Terza gara Cornaredo /Social Osa 64/48
Qualificata Finali Provinciali: Cornaredo

Viste le tre gare, pur senza poter avere la controprova, naturalmente, una parola prima di altre: RAMMARICO!

Visto l'andamento delle gare ed i risultati maturati e quelli in corsa, un po' (tanto) di rammarico non puo' mancare.

Ed ora una breve cronaca, con successivi risultati e tabellini

Si arriva a Cornaredo in largo, previsto, anticipo visto il giorno infrasettimanale di gara e l'orario.
Assaggiamo subito il terreno di gioco, prendendola alla larga e ci impadroniamo degli invitanti spazi del centro sportivo con qualche funambolismo di calcio.
I meno giovani entrano subito in clima partita e si concentrano al bar bevendo e chiaccherando.

Prima di cominciare comprensibile e naturale la tensione per l'incontro con una squadra imbattuta e nominata come probabile protagonista per le Finali Provinciali.
Poi, cominciata la gara, abbiamo visto che la realta' è ancora una volta diversa da come la immaginiamo.
Sempre in vantaggio,(punto di svolta a meno di 4 minuti dalla fine gara), vinciamo tutti i periodi di gioco, non riusciamo ad uccidere sportivamente la gara in alcuni momenti favorevoli.
Da parte nostra, soffriamo il solito modesto risultato nei tiri liberi e forse per la prima volta soffriamo la mancanza di punti solitamenti realizzati da alcuni ragazzi in altre gare. Ma per questo ci possono essere vari e giustificabili motivi (giornata particolare, maggiore tensione, migliore difesa da parte degli avversari).
ma forse il dato che piu' emerge sono le sole 10 palle recuperate in tutta la gara (contro 33 perse), precedente gara 21 rec. e 33 perse.
Ma prima ancora, i ns ragazzi non sono stati in grado di uccidere la gara.
Nel primo quarto abbiamo avuto la possibilita' di finire sin da subito gli avversari mettendo tra noi e loro uno scarto importante nel punteggio ma ancor piu' a livello psicologico.
Invece, per ora, non abbiamo queste caratteristiche. Occorre continuare a lavorarci, come stiamo facendo.
Piace anche ricordare che si tratta di un gruppo (con successivi graditi ingressi) sempre ai vertici dai tempi del minibasket, esordienti, continuato negli under 13 e proseguito anche quest'anno.

Ed ora, pronti per il prossimo impegno, campionato Under 15 (riservato ai soli nati nel 1997 con possibile impiego di nati nel 1998). Dal prossimo anno, lo anticipiamo per chi non segue la parte regolamentare, non vi saranno piu' vincoli nell'impiego di giocatori nei vari periodi di gioco.

Risultato , tabellini ed alcune statistiche:

POSAL / Social Osa 49/55

Parziali 13/5 - 26/23 - 40/39

Falli commessi: 26
Falli subiti: 29
usciti 5 falli: Gallo, Gazzola, Lagado

Tiri da 2: 18/54 (33%)
Tiri da 3: 2/7 (29%)
Tiri liberi: 9/29 (31%)

All.re A.Ascenzo
A.All.re L.Paduano - M.Cogliati

VIGNATI punti 1 (1/2 tiri liberi), tiri fatti 1 , palle perse 3, palle recuperate 1, falli subiti 2, falli commessi 1, rimbalzi 2, assist

COLOMBO 1 (1/6 tl), tiri fatti 10 (0/3 da tre), palle perse 1, palle recuperate, falli subiti 4, falli commessi 1, rimbalzi 2, assist

GAZZOLA 3 (1/3 tl), tiri fatti 3, palle perse 2, palle recuperate 3, falli subiti 4, falli commessi 5, rimbalzi 2, assist 1

MORABITO 1 (1/2 tl), tiri fatti 5, palle perse , palle recuperate , falli subiti 2, falli commessi, rimbalzi 1, assist

LAGADO 9 , tiri fatti 8 (1/1 da tre), palle perse 4, palle recuperate 1, falli subiti 2, falli commessi 5, rimbalzi 2, assist 2

ZOCCOLI 3, tiri fatti 5 (1/3 da tre), palle perse 3, palle recuperate, falli subiti 1, falli commessi 2, rimbalzi 3, assist

PULVIRENTI 7 (1/5 tl), tiri fatti 13, palle perse 4, palle recuperate 2, falli subiti 5, falli commessi 3, rimbalzi 17, assist

ROSA ne

POLOTTI 13 (1/2 tl), tiri fatti 14 (0/1 da tre), palle perse 6, palle recuperate 4, falli subiti 3, falli commessi 3, rimbalzi 5, assist 1

MENGHINI ne

GALLO 1 (1/4 tl), tiri fatti 3, palle perse 2, palle recuperate, falli subiti 3, falli commessi 5, rimbalzi 5, assist

BOMBONATO 10 (2/4 tl), tiri fatti 11 (0/1 da tre), palle perse 8, palle recuperate, falli subiti 3, falli commessi 1, rimbalzi 3, assist

sabato 7 maggio 2011

UNDER 14
risultati - commenti - tabellini
in arrivo domenica pomeriggio dopo la gara Cornaredo - Social Osa in programma domenica 8.5.2011 ore 11 PalaFalck

domenica 1 maggio 2011

UNDER 14 - DOVE SIAMO STATI

Buona la prima! Torniamo in campo dopo oltre 20 giorni per disputare la prima delle due gare di semifinale per potere accedere alla Finale Provinciale di categoria. Si gioca a Milano, su campo neutro di Social Osa davanti ad un folto pubblico (ed in trasferta arrivano insieme alle storiche tifose mamme anche il folto gruppo di amici dei nostri giocatori; in tribuna anche diversi nostri allenatori. Per l'occasione, esordio in panchina come dirigente anche del Presidente Frank Fontanini mentre Paola si posiziona in tribuna) E portiamo a casa una vittoria, sudata, ma meritata. Giochiamo contro la prima classificata di altro girone e, per non intimorirli, lasciamo che arrivino ad avere fino ad 11 punti di vantaggio all'inizio del secondo quarto. In una partita dal punteggio basso la dice lunga. Poi, con i giusti stimoli da parte di Alessio (con Luigi e Miriam) maciniamo gioco e risultato. Vinciamo il secondo quarto per 22 a 11 e rimaniamo sempre in vantaggio. E quando non siamo avanti procediamo punto a punto con la squadra avversaria. Cosi', tanto per gradire, come accaduto a Meda, imbastiamo l'ultima azione dimenticandoci di seguire le precise indicazioni di Alessio. Guardiamo l'orologio, vediamo che siamo in anticipo per la pizzata programmata per la sera, infine pensiamo che 40 minuti non bastino. OVERTIME! Nei cinque minuti di sofferenza per entrambe le squadre in realta' abbiamo sempre avuto il controllo e chiudiamo con un parziale di 5 a 3 (mica vorremo fare troppi punti e spaventare il nostro prossimo avversario che ci studia in tribuna? Giammai). In conclusione, andiamo a Cornaredo (campo neutro dove giocheremo giovedi' 4.5 alle ore 19 contro Social Osa Milano) con una vittoria conquistata e l'intenzione di ben figurare. Vi racconteremo.
Intanto, risultati con tabellini ed alcune statistiche

Basket Posal - Cornaredo 59/57 t.s.
parziali 11/18 - 33/29 - 42/37 - 54/54

Falli commessi 27
Falli subiti 28
Usciti 5 falli: Polotti

Tiri da due: 25/67
Tiri da tre: 1/7
Tiri liberi: 8/38 (21%)

VIGNATI punti (0/2 tiri liberi), tiri fatti 6, palle perse 5, palle recuperate, falli subiti 2, falli commessi 3, rimbalzi 3, assist

COLOMBO 9 (0/1 tl), tiri fatti 9 (1/5 da tre), palle perse 4, palle recuperate 4, falli subiti 2, falli commessi 2, rimbalzi 2, assist

GAZZOLA 4 (0/2 tl), tiri fatti 2, palle perse 2, palle recuperate 3, falli subiti 3, falli commessi 4, rimbalzi 3, assist 1

BAH ne, tiri fatti, palle perse, palle recuperate, falli subiti, falli commessi, rimbalzi, assist

MORABITO 5 (1/2 tl), tiri fatti 3 , palle perse 1, palle recuperate 1, falli subiti 2, falli commessi 3, rimbalzi 1, assist

LAGADO 18 (2/12 tl), tiri fatti 17 (0/1 da tre), palle perse 9, palle recuperate 4, falli subiti 7, falli commessi 2, rimbalzi 10, assist 3

PULVIRENTI 8 (2/8 tl), tiri fatti 13, palle perse 7, palle recuperate 3, falli subiti 4, falli commessi 1, rimbalzi 12, assist

ROSA ne, tiri fatti, palle perse, palle recuperate, falli subiti, falli commessi, rimbalzi, assist

POLOTTI 11 (3/4 tl), tiri fatti 9 (0/1 da tre), palle perse 1, palle recuperate 4, falli subiti 3, falli commessi 5, rimbalzi 5, assist

GALLO (0/5 tl), tiri fatti 2, palle perse 3, palle recuperate 2, falli subiti 2, falli commessi 3, rimbalzi 1, assist

BOMBONATO 4 (0/2 tl), tiri fatti 9, palle perse 2, palle recuperate, falli subiti 2, falli commessi 3, rimbalzi 1, assist

SANTORO, tiri fatti 1, palle perse, palle recuperate, falli subiti, falli commessi 1, rimbalzi, assist